Rispetto al passato lo stile di vita umano è cambiato insieme all’ambiente. Nonostante ciò, l’uomo ha sempre avuto la necessità di coltivare frutta e verdura da integrare nella propria nutrizione. Questo bisogno insieme all’evoluzione tecnologica ha introdotto un nuovo metodo di fare agricoltura, ovvero la coltivazione indoor (letteralmente coltivazione al chiuso).

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Come nasce la coltivazione indoor

Tutto è iniziato per la prima volta nel XIX secolo in Inghilterra, dove la maggior parte degli agricoltori non riusciva più a far sbocciare i fiori a causa del clima troppo rigido. Per cui la soluzione fu quella di ricreare un ambiente artificiale in grado di emulare le condizioni ideali per favorire la crescita delle piante e aumentare la produzione.

Con il passare del tempo, la tecnica si è evoluta fino ad arrivare alla distinzione di tre tipologie di coltivazione indoor:

  • Coltivazione idroponica, tramite il solo ausilio di acqua;
  • Coltivazione aeroponica, che consiste nel lasciare libere per aria le radici delle piante;
  • Coltivazione in terra, ovvero il metodo che si accosta di più alla coltivazione naturale a cui siamo abituati.

Vantaggi della coltivazione indoor

I vantaggi della coltivazione indoor, che hanno favorito la sua rapida diffusione, sono diversi:

  • Possibilità di coltivare qualsiasi pianta in qualsiasi periodo dell’anno;
  • Massimo controllo sullo sviluppo e sulla crescita delle piante;
  • Possibilità di produrre colture biologiche in casa;
  • Riduzione di problemi legati alle infestazioni di muffe e parassiti;
  • Crescita di piante più sane e rigogliose.

Le innovazioni nella coltura urbana

Negli anni recenti, grazie allo sviluppo di Internet of Things è possibile portare avanti delle coltivazioni indoor con delle serre fai da te, ad esempio utilizzando Arduino (leggi l’approfondimento) dopo aver imparato come si programma.

Inoltre, con un’attenzione sempre più grande verso un ambiente sostenibile, sia aziende nazionali sia grandi aziende globali come LG hanno deciso di entrare nel mercato della coltivazione indoor.

Lg Column Garden

Anche LG, uno dei più grandi colossi tecnologici, negli ultimi anni ha deciso di prestare maggior attenzione all’impatto ambientale e sociale. A tal proposito a Las Vegas nel gennaio del 2020 durante il Consumer Electronics Show (CES), una delle più importanti fiere internazionali dedicate all’innovazione tecnologica, ha presentato il nuovo elettrodomestico Column Garden.

La sua collocazione ideale è in cucina, ma grazie al sistema completamente autonomo non ha problemi di disposizioni. Esternamente Column Garden è molto simile ad un frigorifero con struttura modulare, mentre tutta la tecnologia è concentrata e ben nascosta all’interno dell’apparato dove sono stati installati sensori capaci di replicare le naturali condizioni climatiche per favorire la crescita di piante, frutta e verdura.

La luminosità è controllata da lampade a LED capaci di riprodurre le variazioni durante il giorno, mentre un sistema di circolazione forzata dell’aria garantisce la giusta quantità di ossigeno alle piante.

Ma il punto di forza di Column Garden, rispetto a dispositivi simili, è sicuramente la tecnologia di approvvigionamento idrico non circolante di LG che distribuisce in modo uniforme l’esatta quantità di acqua richiesta dalle piante. Questa caratteristica insieme alla ventilazione dell’aria giocano un ruolo fondamentale per evitare la formazione di muffe, alghe e cattivi odori.

Come confermato durante la presentazione da Song Dae-hyun, presidente dell’azienda sudcoreana, Column Garden rappresenta per LG un nuovo paradigma nel settore degli elettrodomestici ed ha l’obiettivo di dare a tutti la possibilità di consumare un cibo sano e allo stesso tempo la gioia di vedere crescere a partire da piccoli semi il proprio orto casalingo. Infatti, ad oggi nelle grandi città tra lo smog e la vita frenetica, è molto difficile crescere un orto o vedere dei fiori sbocciati spuntare dai balconi.

Column Garden è in grado di contenere fino a 24 confezioni di semi all-in-one, ovvero una quantità sufficiente per garantire cibo di qualità ad una famiglia di quattro persone.

Insieme al dispositivo vengono consegnate anche delle confezioni di semi con 20 diverse varietà (tra cui lattuga romana, rucola, cicoria e basilico) per dare la possibilità agli utenti di mettersi subito all’opera. Gli utenti hanno a disposizione un’app per smartphone che gli consente di monitorare la crescita dei prodotti coltivati (controllando luce, acqua, umidità e temperatura), offrendo anche utili indicazioni per massimizzare il raccolto finale.

MiobiO

Anche in Italia, già a partire dal 2018 più aziende hanno iniziato a prestare attenzione al mondo della coltivazione indoor. In particolare, è stata la start up MiobiO a riscuotere più successo. Si tratta di un’azienda toscana fondata dai fratelli Rampini e da Monica Marta, con la missione di convincere le persone a cambiare stile di vita ponendo un occhio di riguardo verso l’ambiente.

Infatti, MiobiO punta all’ecosostenibilità a partire dal materiale di costruzione (alluminio totalmente riciclabile) fino ad arrivare a parlare di un consumo medio di 80 watt. Anche in questo caso si tratta di un elettrodomestico che in maniera automatica con l’ausilio di opportuni software si occupa di irrigare, illuminare e ventilare le piante.

Inoltre, è dotato di un pannello di controllo dal quale è possibile gestire le varie funzioni del dispositivo.

Infarm

A differenza delle precedenti due aziende, Infarm è stata fondata in Germania nel 2013 da Osnat Michaeli e dai fratelli Erez e Guy Galonska con un obiettivo diverso da quello di portare la coltura in casa. L’idea per la quale è stata fondata Infarm è quella di rivoluzionare l’intera filiera alimentare dall’inizio alla fine, ovvero creare degli spazi per la coltivazione al chiuso attraverso unità modulari e verticali poste direttamente nei super-market, nei ristoranti e nei magazzini di Berlino.

Ad oggi Infarm, oltre che in Europa, si è estesa anche nel gli USA. In questo modo hanno trasferito la produzione direttamente nei luoghi di vendita, con il vantaggio di evitare l’utilizzo di pesticidi grazie ad un ambiente strettamente controllato e ridurre lunghe catene di approvvigionamento offrendo immediatamente prodotti freschi ai consumatori.

Ovviamente tutto ciò, ancora una volta è consentito dalla continua evoluzione tecnologica. Infatti, ogni azienda agricola può, in modalità remota tramite un cloud Infarm, raccogliere e trasmettere informazioni sulla produzione. Tutto ciò rende il sistema scalabile, in quanto è possibile aggiungere nuovi moduli dove si ha l’effettiva necessità di aumentare la produzione.

Categorie: informatica